giovedì 2 ottobre 2014

Taser e armi non letali

Specialmente dopo gli eventi di Napoli dello scorso Settembre, dove un ragazzo è stato ucciso da un colpo di pistola per non essersi fermato all'alt dei Carabinieri, si comincia a parlare di armi non letali da dare in dotazione alle forze dell'ordine.
Proprio pochi giorni fa, la commissione del senato ha dato il via libera alla sperimentazione del TASER, la famigerata pistola elettrica.

TASER è l' acronimo di: "Thomas A.Swift's Electronic Rifle" 
Di quest'arma ne esistono principalmente due varianti ma funzionanti allo stesso modo;
uno a distanza che spara due arpioncini che si conficcano nella pelle (o abiti) della vittima e l'altro a contatto.
Entrambi emettono una scarica elettrica ad alta tensione ma bassa intensità di corrente, in grado di irrigidire ed immobilizzare il corpo dell'individuo colpito.


Numerose però sono state le polemiche, anche in passato;
infatti sono stati riscontrati casi in cui l'utilizzo di quest'arma ha causato o contribuito al decesso dell' individuo colpito. Si pensi ad esempio ai cardiopatici.
Certamente, moltissimi di questi casi, sono stati identificati come abusi da parte delle forze dell'ordine.
Inoltre Onu ed Amnesty International hanno dichiarato che l'utilizzo di questo dispositivo è da considerarsi una vera e propria tortura.

Certamente non sono gli unici dispositivi non letali esistenti al mondo, si pensi al già tanto citato spray al peperoncino oppure alle capsule urticanti sparabili attraverso gli stessi fucili del paintball, perfino proiettili di gomma.
Eppure nel nostro paese faticano a mettere piede e sono sempre guardati con sospetto.