lunedì 26 maggio 2014

Shift - Hugh Howey

Titolo: Shift

Autore: Hugh Howey

Editore: Fabbri

Pagine: 560

Prezzo: 14,90 €

isbn: 978-88-451-9960-8









Shift, il secondo libro della trilogia distopica di Howey è arrivato anche in Italia.
Qui trovano risposta molte delle domande trovate nel primo libro  "Wool".

Trama: 
Shift, racconta gli eventi precedenti a Wool, di come l' umanità sia stata costretta a rifugiarsi in una struttura interrata ed isolata dal resto del mondo per proteggersi da un'atmosfera irrespirabile e mortale; di come sia stata ideata e creata questa struttura immensa a forma di Silo.
Tutto ciò viene scatenato anche per mezzo di due importanti scoperte scientifiche realmente accadute.

Nel 2007 il Centro per l'automazione della Nanobiotecnologia, (CAN) mise le basi per la creazione di robot microscopici in grado di curare gli esseri umani, nello stesso anno, le ricerche sul Propranololo, svelarono che questa molecola aveva il potere di cancellare il ricordo di eventi traumatici. 
Il mondo aveva creato il metodo per autodistruggersi ed allo stesso tempo il mezzo per dimenticarsene.

Gli eventi poi finiscono per intrecciarsi strettamente a quelli di Wool.

Personaggi:
Come spesso accade l' autore si rispecchia in uno dei personaggi, si è ispirato alla sua situazione famigliare per dar vita al protagonista Donald.

- Donald Keene,  Deputato, felicemente sposato con Helen, la coppia possiede un cane.
Ai tempi del College frequentava Anna, la figlia del senatore Thurman.
Viene incaricato dal Senatore di curare un importante progetto.

-Charlotte, sorella di Donald entrata in Aeronautica, a causa di eventi traumatici vissuti mentre era in guerra si decise di sottoporla alla cura per dimenticare, per evitare che impazzisse. In seguito fu assegnata al pilotaggio dei droni.

- Senatore Thurman, ormai settantenne sembra gravemente malato ma grazie alla tecnologia delle nanomacchine che riparano continuamente il suo corpo riesce a restare in salute.

- Troy, uno dei capi del silo, viene richiamato ogni volta che accadrà qualcosa di grave nella struttura. Non riesce a ricordare il suo passato e di come sia finito nel silo.

Ci sono molti altri personaggi, ma i loro ruoli sono strettamente legati ad alcuni important eventi, solamente spiegando le loro mansioni si farebbe spoiler


Considerazioni:
E' interessate fare caso ai titoli, Inizialmente la parola Wool (lana) credevo si riferisse a qualcosa di intangibile, come un riferimento ad un momento specifico del racconto, invece, si tratta proprio di qualcosa fatto di Lana; lo stesso ragionamento vale anche per Shift e Dust, sarà il lettore a dover capire di cosa si tratta.

Per quanto molti affermino che si debba necessariamente leggere prima Wool e poi Shift, io non sono necessariamente della stessa opinione, ritengo che si possa fare; naturalmente ciò comporterà una difficoltà maggiore nel lettore di comprendere i vari accadimenti e la loro posizione cronologica. Bisogna però considerare che molti colpi di scena verranno così annullati.

Di aspetti negativi ce ne sono ben pochi, ma comunque di rilievo, ad esempio il fatto che l'autore descriva alcune scene e personaggi in modo eccessivamente maniacale, come se stesse scrivendo una sceneggiatura. Questo aspetto può suscitare noia in alcuni lettori

Questo racconto, più del primo mi ha colpito per la violenza di alcune scene, mescolate ad alcune di una dolcezza tale da sorridere mentre leggi, peccato si tratti solo di qualche capitolo, ma del resto è un libro che ha proprio l'intenzione di mettere ansia nel lettore, descrivendo egregiamente gli spazi angusti, le situazioni sentimentali e l'impotenza dell' essere umano di fronte a se stesso, intendo l'umanità come essere comune, come massa. Per questo ogni tanto c'è bisogno del singolo che si staglia dalla massa e prende in pugno la situazione critica, nel bene o nel male.
Inoltre, come già si sospettava, la storia è simile alla saga di Hunger Games e come spesso accade il vero successo arriverà una volta che cominceranno a girare il film, di cui per ora si conosce solo che Ridley Scott è stato incaricato dalla Fox di creare l'adattamento cinematografico.

Nel frattempo il 28 Maggio uscirà il terzo ed ultimo libro della saga.



























mercoledì 14 maggio 2014

Eurovision song contest 2014: questioni di "pelo"

Si è recentemente svolta la cinquantottesima edizione dell' Eurovision Song Contest;
uno dei programmi televisivi più longevi, sul modello del Festival di Sanremo.
I concorrenti, cantanti gareggiano tra loro per aggiudicarsi infine il premio.


L' ultima edizione si è svolta a Copenhagen ed il vincitore è stato l'Austriaco Thomas Neuwirth, in arte, Conchita Wurst. http://it.wikipedia.org/wiki/Conchita_Wurst
Il cantante si è aggiudicato infine la vittoria con la canzone "Rise like a Phoenix"

Personalmente non sono un tipo che segue molto i vari concorsi musicali, eppure ho saputo della vittoria di Conchita semplicemente perchè me l'hanno sbattuta in faccia su tv, internet, radio, giornali;
eppure non ho ancora letto una critica, più o meno costruttiva, che riguardasse la sua canzone in termini musicali. Quello che finora ho letto e leggo tuttora riguarda solamente il suo aspetto.

Tutti sappiamo che cosa è una "Drag Queen" basti pensare a Platinette, alias Maurizio Coruzzi.
Un uomo che per esigenze di spettacolo si traveste da donna.
L'abbiamo avuto per anni in tv e avessi mai sentito una polemica (quantomeno non moltissime) sul suo modo di vivere.
Tornando a Conchita/Tom, durante la manifestazione dell'Eurovision si è presentato si, nei panni di una donna, ma una donna barbuta. Mettendo così in evidenza il suo stato d'ambiguità.

Dopo la vittoria ho solamente sentito e letto numerose polemiche al riguardo, sia a sfondo politico che strettamente legate all'aspetto, la sua barba.

Ammetto che oggi la musica, non può solamente limitarsi al livello "sonoro" ma deve anche essere accompagnata da un aspetto visivo, in modo da spettacolarizzare la performance canora.
Eppure preferisco prima basarmi solo sull'aspetto strettamente musicale, poi infine vedere come si comporta l'artista sul palco.

Ciò che mi ha infastidito non sono state le polemiche a tema politico, seppur molto offensive, non si fanno mai attendere in nessuna occasione; ma quelle derivate da altri cantanti, musicisti.

Fra tutte le polemiche di Emma Marrone, la quale ha affermato che Conchita ha vinto solo grazie alla sua barba.
Provabilmente Emma non ricorda o non conta il fatto che tra Conchita e lei ci sono 20 posti di classifica di differenza e non dovuti necessariamente alla quantità di pelo sul corpo.
Inoltre una cantante che si fa scrivere le canzoni da un gruppetto di gente che pesca le parole dal sacchetto dello scarabeo a mio parere non dovrebbe neanche gareggiare in nessun concorso canoro.

Sono stato troppo cattivo? forse si e vi spiego il perchè.
Radio, tv, giornali hanno il potere (quarto) di indirizzare la massa su qualsiasi prodotto vogliano.
Facendo un esempio; se vi proponessero tre buste con tre premi diversi, ma in verità le buste sono sei e vi hanno nascosto le altre tre, preferireste scegliere i premi tra tutte e sei le buste o solamente tra le tre possibilità che vi hanno proposto?
Così funziona l'immenso mondo della musica (e non solo) pur di guadagnare i media nascondono, occultano la gran parte delle possibilità di scelta che abbiamo e non sempre quello che ci vorrebbero appioppare è di qualità.




venerdì 2 maggio 2014

Intervista a Francesco Dimitri

Intervista a Francesco Dimitri




Quello di oggi è un post speciale. Di cui vado abbastanza fiera. Per chi come me si può dire vive di libri avere un contatto quasi diretto con uno scrittore è sempre qualcosa di emozionante. Anche se nel mio caso si è trattato di un contatto esclusivamente via web. Prima di proseguire vorrei ringraziare Francesco per la sua disponibilità e per avermi concesso un po del suo tempo nonostante i numerosi impegni. 
Quella che vi riporto è una breve intervista. 


D: Quand'è che hai capito che fare lo scrittore era ciò che volevi?

R: L'ho sempre saputo. E sono stato abbastanza fortunato da riuscire a   farlo.

D: Da cosa ti lasci ispirare per le tue opere?

R: Persone, cose che mi succedono, libri che leggo, canzoni, tutto. Ma l'ispirazione serve a poco, davvero: di buone idee, a chiunque di noi ne possono venire dieci in un giorno. La cosa difficile è sedersi, disciplinarsi, e trasformarle in libri.

D: Quando scrivi un libro metti una parte di te nei personaggi o cerchi di restare estraneo?

R: Cerco di fare un lavoro d'attore, di mettermi nei panni di un personaggio e pensare come pensa lui/lei. Poi, certo, io sono io, e credo che necessariamente ci sia una parte di me in ogni personaggio che abbia mai scritto. Ma mi piacerebbe riuscire a raggiungere uno stato, per cosi dire, d'illuminazione, di assoluta estraneità, che mi consenta di creare persone reali, e non maschere

D: Cosa ti manca di Roma e cosa ti piace di Londra

R: Di Roma mi manca...poco. Trastevere di sera, forse. Di Londra mi piacciono la vita che mi consente di fare, l'architettura, il modo in cui la città è organizzata, il quartiere in cui vivo. Non voglio passare la mia vita in una grande città, ma se lo volessi, sarebbe Londra. 

D: Un libro e un film che ti sono rimasti impressi?

R: Invece del film, posso scegliere How I Met Your Mother? In questo periodo è la mia ossessione, finale compreso. Per quanto riguarda il libro una lettura recente è stato How To Think Like Sherlock Holmes. Una delizia anche per non-sherlockiani.

D: Cosa consigli a chi vorrebbe diventare scrittore?

R: Di piantarla di pensare quanto vorrebbe scrivere, e scrivere. Ma tipo ogni giorno. Anche solo cinquecento parole -basta che sia_ogni giorno_. Se c'è un altra via, e non metto in dubbio che ci possa essere, non la conosco.

D: Come passi il tempo quando non sei impegnato con la stesura di un nuovo libro?

R: Scrivendo fumetti, o buttando giù progetti futuri, o... e poi c'è il resto della vita, che è altrettanto importante.

D: Quanto conta per te il rapporto con i lettori?

R: Quando scrivi un libro, e lo pubblichi, lo fai perché _vuoi_ un rapporto con i lettori. Vuoi un contatto con loro. Li vuoi raggiungere. Se poi loro in cambio raggiungono te, è magnifico. Si cresce anche così, sia come autori che come persone.


Questa era l'ultima domanda, Francesco è stato gentilissimo a rispondere alle mie mail e a questo 8 domande. Stimo molto questo autore e consiglio a tutti quelli che non lo conoscono di leggere subito un suo libro: vi cattureranno come hanno fatto con me.